giovedì 25 giugno 2015

Il fascino inconsueto di un campo di grano nel blu della sera ( foto)

Quel laccio stretto tra terra e cielo tenuto insieme da un mistero che ti riempie di stupore.

Penso a chi riposa dopo aver seminato in pace, mentre fotografo l'immensa distesa del verde  campo di grano  che verso sera  è attraversato dal rosso del cielo, cambiandogli il colore e donandogli un fascino inconsueto. Cosi nell'immensa campagna pavese, ammiro il grano che cresce sotto cielo colorato diventando   nutrimento   sia per il  corpo che per  l'anima.
 Scopro  in questo piccolo particolare della natura un gusto di infinito.
 Lo guardo e rivedo mia madre  mentre ringraziava  Dio per il cibo o una semplice tazza di caffè,mi sembra di  rivederla mentre delicatamente poneva il pane in tavola con  quel suo rispetto per il cibo e per il doni nella natura, li risento  nel suo sguardo  nelle sue   radici contadine. Un  laccio stretto tra terra e cielo  tenuti insieme da  un mistero che ti riempie  di stupore e meraviglia.Guardare fuori da se , guardare le cose, cercarne il senso,   ritrovarlo dentro di se, aiuta a riassaporare le stelle  e cosi tornando a casa nel buio della sera sono contenta  e con questa   foto  posso far memoria di un attimo infinito.
campagna pavese, campo di grano.
Pubblicato da Anna Ascione -diritti riservati.

venerdì 29 maggio 2015

Le foglie di edera ci aiutano a respirare meglio. ( foto)

L'edera è una pianta fitodepurativa, per il benessere dell'aria .


edera ( foto Anna Ascione)
Forse in tanti non lo sanno, ma l'edera è una pianta "fitodepurativa".
La Nasa, (ente spaziale americano)  ha dimostrato le sue proprietà benevoli, concludendo che l'edera ( hedera helix ) è in grado di assorbire il 90% del benzene  e il 10% del tricloroetilene.
Per  la capacità di queste proprietà scientificamente provate, possiamo organizzarci e far crescere questa semplice pianta arrampicante alla quale non servono particolari cure, sui  muri della nostra casa, finestre, porte ecc..ne riceveremo un sicuro benessere dell'aria che respiriamo,  coniugando la bellezza con il benessere.

Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati.

martedì 19 maggio 2015

Diane Arbus, la vita e la morte della fotografa del proibito e del male

Diane Arbus: fotografare il proibito per restituirlo alla cruda verità.

Diane Arbus
"Credo che  ci sono cose che nessuno vedrebbe se io non le fotografassi"

 Con questo spirito Diane Arbus si avvicinava a prostitute ed emarginati per fotografarli, attraversava  quella carne viva con il suo sguardo curioso e ostinato.Le foto della Arbus possono essere amate o odiate, non hanno una via di mezzo. Ho vissuto sulla mia pelle il  loro fascino quando da giovanissima andai a vedere una sua mostra fotografica  e da allora  ho cercato di imitarla  nel mio lavoro  di fotografa.

    Diane Arbus era un tipo solitario ha vagato nel ventre oscuro di New York degli anni sessanta, periodo  in cui iniziava ad emergere il tempo della disillusione per  fotografare dei mostri, persone eccentriche, nella loro solitudine .Con le sue foto è riuscita a  suscitare consensi e discussioni è entrata in  quel  proibito per restituirlo alla cruda verità,  con il suo stile e la sua tecnica dell'istantanea che  si combina con la tradizione del ritratto nobile.
Una volta Diane Arbus disse: " una fotografia è un segreto, intorno ad un segreto.  Più rivela e meno lascia capire" Una cosa è certa, Diane come tutti i geni ci ha donato   una profonda provocazione .Chiuse con un suicidio i suoi conti con la vita  lasciando nel mistero  il motivo , sua cugina disse che  soffriva di   depressione.
Il suo corpo,  fu trovato nella  vasca da bagno della sua casa il 26 luglio del 1971  e si mormora  che Diane avrebbe preparato cavalletto  e macchina fotografica  per fotografarsi morire, ma la polizia non trovò nulla di tutto questo.Morì  sola,  lasciando aperta una pagina del suo diario sul giorno del 26 luglio e uno scarabocchio per traverso: " l'ultima cena"  e nessun altro messaggio. La sua insegnante Lisett Model, colei che l'aveva spinta a fotografare ciò di cui aveva paura, disse di aver ricevuto un messaggio, ma non rivelò mai il contenuto.
E cosi, la fotografa del proibito e del male fu trovata vestita con dei pantaloni e camicetta e già in decomposizione da un avvelenamento acuto da barbiturici.

Dopo la sua morte   suo fratello Howard Nemerov ( celebre poeta) scrisse questa tenera poesia, una carezza piena di  amore.
               
         A.D., morta per propria mano
Cara, io mi domando se prima della fine
Hai mai pensato hai mai pensato a un gioco per bambini
Io so che lo conosci e ci hai giocato
Che hai corso lungo
 il muro di un giardino
Come fosse un crinale di montagna
Erto sulla nevosa oscurità che si perdeva
Da entrambi i lati, in baratri profondi.
E quando l'equilibrio ti è mancato
Hai saltato temendo di cadere e ti sei detta
Per un istante solo: forse è cosi morire.

Era un'altra vita.Tu te ne sei andata
E più non giochi al gioco degli adulti
In equilibrio sul crinale, al buio
Corri e non guardi in basso
Nè salti per la paura di cadere.
foto di Diane Arbus
teenager foto di Diane Arbus
foto di Diane Arbus
Gemelli identici ( Diane Arbus 1967)

Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati

martedì 21 aprile 2015

La potenza delle immagini

Comunicazione e potenza delle immagini.

Abbiamo sempre sentito dire che una immagine vale più di  mille parole perchè può contenere un messaggio e una  emozione che nessun poeta o scrittore  riuscirebbe a trasmettere  in un modo cosi semplice e immediato come ci  accade quando osserviamo  una immagine la quale  riesce ad  unire  colori e luce sulla carta trasmettendoci delle emozioni, mentre le parole hanno sempre bisogno di essere interpretate.

Uno studio del Pew Research Center ha dimostrato che un articolo  nel web ha il 74%   di possibilità in più di essere letto se ha  una immagine  collegata al testo,  con questo scopo esperti di marketing nella pubblicità studiano come la scelta dei colori e immagine possono condizionarci per farci comprare un prodotto.

La domanda è perchè queste immagini ci attraggono e hanno potere su di noi?

Gli psicologici spiegano che le immagini ci aiutano a  trasmettere quattro stimoli: aspettative,emozioni, motivazioni e  cultura.

Noi, colleghiamo le immagini con qualcosa che è più grande di noi, perchè sono rappresentazioni visive di sentimenti, desideri e paure. Un semplice esempio, se sentiamo il racconto di una guerra, immediatamente l'abbiniamo ad una immagine che abbiamo immagazzinato dentro di noi, perchè per credere abbiamo bisogno di vedere e cosi guardando una foto   ogni dubbio scompare, l'immagine ci riporta immediatamente al fatto  reale.

Una  sola immagine può raccontare una storia e con un solo sguardo la si può comprendere,  renderla vera, ed ottenere una comunicazione immediata.  Per cui si può usare l'immagine per stimolare dei desideri come nella pubblicità, oppure  come arma di potenza o messaggio politico però non sempre le immagini corrispondono al vero perchè si possono usare per veicolare un messaggio preciso e una alterazione della realtà.

Come possiamo difenderci per non cadere nel tranello di esperti di marketing che vogliono condizionarci attraverso l'immagine? Dobbiamo imparare a conoscere ciò che osserviamo cercando di capire   cosa vuole comunicarci e se  quello che ci propone corrisponde al vero e al bello o è buono  rispetto la realtà che conosciamo o desideriamo.

In conclusione, anche una immagine come la scrittura ha bisogno di essere interpretata
e

Parafrasando Gandhi, si hanno due occhi e una sola bocca per un motivo.

Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati

cielo giallo

il vento nel cielo rosso

l'albero e l'inverno

interno di una casa nel deserto tunisino

Nazareth-chiesa Annunciazione

Uganda-il bambino con il macete

Provincia di Napoli scorcio di abitazioni.


mercoledì 8 aprile 2015

Picasso the soup (1902) l'unione perfetta fra dono e offerta

Picasso,the soup 1902

The soup (1902 ) è stato dipinto nel periodo in cui Picasso viveva circondato da  una povertà disperata a Parigi,subito dopo torna a Barcellona e si mette a  dipingere questa splendida opera dopo una visita nel carcere femminile Sant-Lazare. The soup, nasconde una certa ambiguità perchè non è chiaro se  la donna anziana curva, con gli occhi chiusi e il volto reclino con una profonda dolcezza sul volto mentre si  china verso la bambina  dona la tazza o la riceve. E' un quadro dove si fondono insieme la gratitudine con il dono, nel dipinto sembrano   diventare la stessa cosa,  unendosi e  accompagnandosi  nella  tensione amorosa delle braccia tese della bambina.

Amare e donare si  trasformano in  Caritas,cioè nel dono gratuito di se. Cosi Picasso, ci riporta al significato originale dell'amore.
Picasso the soup 1902
Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati

giovedì 19 febbraio 2015

Adobe Photoshop compie 25 anni, come è cambiata la percezione delle nostre immagini?

Adobe Photoshop compie 25 anni


immagine web.
Sicuramente Adobe Photoshop è diventato un fenomeno culturale, perchè ha cambiato la percezione delle nostre immagini, dalla fotografia al cinema tutto il settore creativo è stato toccato da questo software.Il programma fu creato dallo  studente universitario Thomas Knoll dell'università del Michigan con uno scopo molto più modesto di come poi sarebbe stato impiegato nella manipolazione delle immagini.Thomas in seguito con suo fratello John dopo aver collaborato per la società effetti visivi di George Lucas-Industrial Light & Magic, comincia ad aggiungere delle funzionalità che permetteranno l'elaborazioni delle immagini digitali.

Adobe Photoshop nasce da una unione di un artista cioè John e un ingegnere   Thomas. L'unione fra tecnica e fantasia permetterà un modo per realizzare l' immaginazione. Dopo il suo primo lancio, il software è in continua evoluzione dalla sua versione 2.5 lanciata nel 1992 fino al 2007, quando lancia creative Suite 3 dove comprende varie funzionalità dell'immagine nel campo della scienza medica e l'ingegneria. Oggi l'attenzione è rivolta per  l'imaging del 3D cioè la possibilità di modificare il posizionamento degli oggetti 3D.

Ovviamente esiste una preoccupazione circa l'impatto della manipolazione delle immagini sulla percezione sociale della realtà  storica cioè di mantenerne una registrazione veritiera e accurata. Questo è un punto delicato perchè la scarsa cultura dell'immagine, spesso non ci porta a capire se abbiamo davanti un falso o una foto autentica. Se pensiamo oggi ai 3 miliardi di foto che girano solo su FB e di quante di queste ci passano davanti agli occhi e di come la nostra percezione inconscia le assimila, possiamo dire che rischiamo un vero condizionamento da parte dei media,  politica ecc...e pubblicità.Quanto e come la tecnica deve essere usata per comunicare un evento o un fatto? Immagine e realtà hanno sempre corso il rischio della manipolazione, anche perchè vengono registrate attraverso l'occhio umano che ne fa una prima selezione, inquadratura, luce e soggetto ecc..ma, cambiare la storia, situazione, sfondo e addirittura paese ad un soggetto vuol dire comunicare un falso, per cui facciamo attenzione sempre e comunque. Mentre nelle arti grafiche, cioè quando la realtà diventa solo uno spunto per la fantasia posso solo dire, evviva l'immaginazione!

Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati

martedì 3 febbraio 2015

Che ne sarà delle nostre foto fra 10 anni?

Molte delle nostre immagini digitali sono in pericolo disintegrazione.

La vita di un disco rigido sono di  6 anni.
Il fotografo americano Levi Bettweiser ha rivelato che 31 bobine di fotografie della seconda guerra mondiale acquistate all'asta, sono rimaste in condizione abbastanza buone, io stessa ho riprodotto delle lastre di diapositive perfette dell'inizio del 900.
Questo dimostra come il negativo d'argento ha una durata nel tempo, basta trattarlo con rigore e delicatezza.

Che alternativa abbiamo per far durare le nostre foto digitali?
 Che cosa è la vita di un disco rigido?
Dai dati statistici e dai risultati di diversi studi, tra cui uno fatto da google nel 2007 si è concluso che la media dei dischi rigidi è di 6 anni e che in nessun caso la vita sarà paragonabile a quella dei media analogici come i vinili o la pellicola fotografica.

Il consiglio è di riversarle su

dispositivi fisici e cloud

Però, può accadere che come è accaduto per la chiusura di Megaupload che era usata per la gestione dei dati in linea e per la memorizzare le proprie foto nel servizio specializzato di Megapix, che tutto il materiale si è perso quando l'FBI ha chiuso il servizio.Oppure la chiusura di Ubuntu One,Fotopedia, servizi per l'archiviazione di immagini, che son stati chiusi per motivi economici.

 La scomparsa del servizio non è l'unico rischio,
ci sono anche gli errori, per esempio Flikcr ha erroneamente cancellato un account utente con 4000 fotografie e qualcosa di simile è accaduto anche ad un account di Dropbox.Un altro rischio è che qualcuno vi possa accedere senza il nostro consenso. Tuttavia, Internet è il mezzo che viene usato per immagazzinare i nostri ricordi.Il mio consiglio è di archiviare sempre su una memoria esterna e di stampare su cd e di non fidarsi troppo di lasciare le immagini solo sul pc. Sarebbe meglio fare anche una copia cartacea delle immagini migliori. Insomma più copie facciamo su supporti diversi e più le nostre foto avranno la possibilità di sopravvivenza.

Pubblicato da Anna Ascione

giovedì 11 dicembre 2014

Mont Saint Michel, una meraviglia tra le maree

Mont Saint Michel e  L'abbazia  tra le maree.

 Mont-Saint-Michel ( Normandia)
Nonostante la folla che mi circondava che insieme a me prendeva d'assalto  una delle meraviglie più belle al mondo, patrimonio dell'Unesco,, quando arrivi a Mont Saint Michel vedi solo lei, quella piccola isola, oggi collegata alla terra ferma da due chilometri di strada. Sorge in alto l'abbazia medievale emblema della Francia del Nord ( Normandia) fra la distesa di sabbia dell'alta marea, dove la natura è rimasta incontaminata. Un luogo senza tempo che rimane testimone della storia quando secondo la leggenda nel 709 l'arcangelo Michele apparve al vescovo di Avranches sant'Auberto chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò la richiesta dell'Arcangelo per ben due volte, finché san Michele non gli bruciò il cranio con un foro rotondo con  il tocco del suo dito, senza ucciderlo. Il cranio con il foro di Sant' Auberto è conservato nella cattedrale di Avranches.

Mont Saint Michel è uno dei tre luoghi di culto maggiormente visitati in Europa, sono circa 3 milioni e 200 mila le persone che ogni anno si recano  a visitarla.

Dopo aver percorso 350 gradini si può ammirare l'Abbazia benedettina  e  l'immensa ampiezza  delle  maree, che si muovono a secondo dell'attrazione  gravitazionale della luna, le acque si possono ritrarre fino a 15 metri durante gli equinozi di primavera e autunno. Il paesaggio lunare in cui si è immersi è affascinante.
Pare impossibile che nel 709, senza mezzi e solo per obbedienza siano riusciti a costruire una meraviglia del genere, è proprio vero che la fede può muovere le montagne!
 Mont-Saint-Michel ( Normandia)
 Mont-Saint-Michel ( Normandia)
 Mont-Saint-Michel ( Normandia) In alto l'abazzia
Immagine della costa dall'abbazia di Mont San Michel
entrata abbazia di Mont San Michel
refettorio dell'abbazia di Mont San Michel


Interno abbazia di Mont Saint Michel
Immagine della costa dall'abbazia di Mont San Michel

Immagine della costa dall'abbazia di Mont San Michel

Salendo verso l'abbazia di Mont San Michel


Salendo verso l'abbazia di Mont San Michel
Immagine della costa dall'abbazia di Mont San Michel
Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati

giovedì 4 dicembre 2014

A Milano i grandi fotografi di Life in mostra

A Milano le grandi fotografie di Life

Dal 3 dicembre al 25 gennaio a Leica Galerie Milano in via Giuseppe Mengoni 4,ospita una mostra di
alcune delle più belle foto pubblicate sulla rivista americana"Life" un racconto del XX secolo visto attraverso gli occhi di fotografi importanti per la nostra storia contemporanea, come Alfred Einsenstaedt, Margareth Bourke,Martha Holmes, Milton Green e Paul Schustzer che hanno firmato alcune copertine della prestigiosa rivista. Creata nel 1936 da Henry Luce già fondatore di Time con lo slogan :" vedere la vita, vedere il mondo".

Dalle pagine di Life è passato un sguardo raffinato e incisivo della storia americana e del mondo, la rivista cartacea ha smesso di essere pubblicata nel 2007,  conservo alcuni numeri come reliquie, perchè sia il formato che l'estetica sono di una rara bellezza, capace di informare e anche di farti sognare.
Vediamo alcune delle immagini della mostra.

Pubblicato da Anna Ascione


Lousville 1937 foto di  Margareth Bourke

New York 1949 Frank Sinatra foto di Martha Holmes

New York 1937 foto di  Alfred Einsenstaedt

Il ritratto di Georgia O'Keeffe 1967 foto di John Loengard

California-Donner Pass 1949 foto di John Dominis

giovedì 27 novembre 2014

Nel quadro il funerale di Atala di Girodet la morte è sorretta dall'amore

Il funerali di Atala e  il compimento del destino


Il funerale di Atala di Anne-Louis Girodet De Roussy Trioson 1808 Louvre


Sulla parete rocciosa del quadro c'è scritto un passo del libro di Giobbe :" Mi sono appassito come un fiore, mi sono seccato come l'erba dei campi"

Il dipinto è ispirato ad un romanzo di successo ( Chateaubrians, Atala o gli amori di due selvaggi nel deserto) è ambientato in un cimitero e si svolge nell'America del seicento.

Un vecchio eremita ( padre Aubry) tiene per le spalle Atala e vuol condurla verso il riposo eterno, mentre l'amante  l'indiano disperato ( Chactas) la trattiene e la stringe a se.

Sullo sfondo una luce passa attraverso la croce e illumina il piccolo crocefisso che Atala stringe fra le mani.
Lei è sorretta da due uomini  che l'amano profondamente e che rappresentano lo spirito e la carne  per poter permettere al   destino che l'attende il suo compimento.
Bellissimo questo quadro, in cui tutto sembra compiuto.
Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati

mercoledì 19 novembre 2014

Eugene Ionesco, incontro indimenticabile

 Eugene Ionesco :scrivo per ritrovare il meraviglioso della mia infanzia

Ha uno sguardo simpatico  pensai di lui mentre lo guardavo uscire   dal suo albergo a Rimini, quel grande scrittore  era proprio li davanti a me,  Eugene Ionesco, scendeva le scale  e camminava incerto appoggiandosi   ad un bastone,con un viso aperto e gioioso, sotto  il suo berretto da marinaio, lo assalii con  la mia macchina fotografica e  il drammaturgo francese mi sorrise divertito,  concedendomi qualche   minuto.  Cosi la sua immagine è diventata mia e mi concesse di riprenderlo  fuori dalla mischia del Meeting di Rimini, dove avrebbe tenuto una relazione con due geni del teatro francese, la signora Madaleine Raunaud e Jean-Lous Barraut dal titolo"il bambino,  il paradiso e il teatro".
Jonesco è stato tra i massimi esponenti della letteratura contemporanea.

Ricordo alcune delle sue parole: " scrivo per ritrovare il  meraviglioso della mia infanzia" quella gioia al di là del dramma, la freschezza al di là della durezza,dove tutto era fresco e puro. Tutte le sue opere hanno dentro questa nostalgia :" io cerco un tesoro caduto nell'oceano, perduto nella tragedia della storia...questa luce si trova al confine di un assoluto che prima perdo e poi ritrovo.
Ionesco è stato un uomo pieno di domande, ha dedicato la sua vita a cercare risposte, per questo è diventato un grande, un maestro.
Eugene Ionesco Rimini 1988
Eugene Ionesco Rimini 1988

Eugene Ionesco Rimini 1988
Eugene Ionesco Rimini 1988
Eugene Ionesco Rimini 1988
Eugene Ionesco Rimini 1988
Eugene Ionesco Rimini 1988
Eugene Ionesco Rimini 1988

"Ma si è veramente sinceri quando non si è nello stesso tempo originale e universali? E' poi cosi facile essere sincero? La sincerità è profonda, ed è in se stessi che si trova l'originalità della propria sincerità, non negli altri. Tuttavia, essa deve essere riconosciuta dagli altri che si identificano in essa. L'opera d'arte non può essere nè espressione di un caso troppo particolare, nè di una ripetizione, nè una imitazione. Questa è la sua legge paradossale, questo è il paradosso del criterio artistico. Soltanto in noi stessi si trova quello che è profondamente personale e quello che è universale."

Concluse con queste parole il suo intervento a Rimini Eugene Jonesco nel 1988.

Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati

mercoledì 12 novembre 2014

Fotografia:Frank Horvat fra moda e paesaggio alla ricerca del momento perfetto

foto di Frank Ovart

 Frank Horvat  tra moda e paesaggio

"Una buona fotografia è l'accettazione di un frammento di realtà da parte dello spirito in un istante privilegiato"

Istriano di nascita, Frank Horvat è nato ad Abbazia nel 1928, ha vissuto in Italia, India, Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia.Pubblica le sue foto su Life, collabora con l'agenzia Black Star e con Magnum. Nel 1975 si occupa di moda per Vogue, Harper's Baazar, Elle, dedicandosi contemporaneamente alla sua opera creativa personale.

Nel 1976 ha realizzato una serie di fotografie di paesaggi a colori dedicate agli alberi, il tema dell'albero ha un ruolo importante nella storia della fotografia, basta ricordare la serie di Atget o di Roger-Patzch agli inizi del secolo.. Horvat su questo pubblicò una monografia stampata dl titolo " The Tree"

La visione di Horvat, non corrisponde al realismo romantico francese e nemmeno alla fredda obbiettività tedesca. Ma alla visione introspettiva di autori come Minor White. Horvat ha dedicato la sua vita a cercare il momento perfetto, quel punto di vista in cui le cose si ordinano :" l'ordine è certamente una delle mie parole chiavi, se c'è qualcosa che vorrei lasciare dietro di me, è un poco più ordine, non oserei dire nell'universo, ma almeno nella piccolissima parte di universo che posso inquadrare nel mio mirino." 

Guardando le sue foto, mi viene da pensare che un momento perfetto è quando poesia,  grazia ed eleganza si incontrano in un click.

Pubblicato da Anna Ascione-diritti riservati


Frank Horvat-window Cotignac 2002
foto di Frank Horvat

foto di Frank Horvat
foto di Frank Horvat
foto di Frank Horvat

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